Giardini di Natale
Viale Mazzini 2013-2014
Questo giardino è dedicato a Cassandra Pavoni, che ebbe una storia d’amore con il capitano Galeotto Manfredi, in armi presso il ducato di Ferrara. Dall’amore tra Cassandra e Galeotto nacque nel 1472 il figlio Scipione, anche se i due non furono mai sposati.
Manfredi ebbe successo e grazie al favore del popolo divenne signore di Faenza, dove si insediò nel 1477, portandosi al seguito la bella compagna e il figlio. Cassandra era detta “La Pavona” per la sua bellezza e i suoi modi eleganti.
Per compiacere i signori i maestri maiolicari faentini iniziarono ad adornare le ceramiche con decori che raffiguravano la penna del pavone “a occhio”. In quel periodo le piccole signorie venivano sopraffatte da quelle potenti, intrighi e giochi di potere mantenevano precari equilibri. Manfredi per difendere il suo ducato aveva bisogno della protezione di un potente, che si poteva ottenere con un matrimonio di convenienza.
L’amata risultava d’ostacolo per la ragion di stato, pertanto gli fu donata la tenuta della Castellina in Pieve Cesato, nel momento in cui lei si ritira fra le vergini camaldolesi, del monastero di San Maglorio di Faenza. Nel 1482, Manfredi prese in moglie Francesca Bentivoglio, figlia dei signori di Bologna. Lo stesso anno Manfredi ebbe un altro figlio con Cassandra, entro le mura del convento, di nome Giovanni Evangelista.
Le bramosie di potere, della potente famiglia Bentivoglio, di impossessarsi del ducato di faenza, culminano con l’omicidio di Manfredi, per mano della moglie e di un sicario nel 1488. Il dolore colpì Cassandra chiusa nel suo monastero, a consolarla erano rimasti i due figli avuti con il suo amato, ma nel 1502 venne trucidato barbaramente Giovanni e l’anno successivo anche Scipione.
Cassandra, dopo aver perso i suoi cari, prese i voti nel 1507 e divenne suor Benedetta da Ferrara e morì nel 1513. Nel giardino, il pavone in legno, realizzata da Luca Mommarelli e Claudia De Fausti, rappresenta Cassandra Pavoni. La strada ghiaiata rappresenta la lunga vita della “Pavona” che termina all’interno di una gabbia, che simboleggia il monastero in cui si ritirò la monaca. Struttura sulla quale si arrampicano faticosamente delle hedere (Cassandra), pianta longeva a crescita lenta, che si abbraccia alla sommità con delle rose (Manfredi) pianta splendida nella sua breve fioritura. Due esemplari di Salix Tortuosa simboleggiano le difficoltà della vita dei due protagonisti i Cornus sanguinea e i Loropetalum chinensis il fuoco della loro passione.